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REVIEW – ELECTRICITY

Erica Culiat 5 Marzo 2014 3 min read

Firefly (3) (1024x552)

UNO SHOW… ELETTRIZZANTE!

Ospiti del Teatro Stabile Sloveno di Trieste il 25 febbraio, l’eVolution Dance Theatre, la compagnia di Anthony Heinl, con l’ultima produzione, ElectriCity, unica tappa in regione, proposta dal Circuito Danza Regione Fvg.

di Erica Culiat

Una compagnia già ospite lo  scorso anno da noi con Firefly, spettacolo pluripremiato. Questi nuovi novanta minuti sacrificano in qualche momento la specificità della danza per tracimare in sketch al neon, che hanno pure strappato qualche risata e hanno messo a nudo i meccanismi dell’azione scenica, ma sono stati dei “in più” che esulavano da un discorso puramente tersicoreo.

La ricerca tecnologica ci piace, dall’uso di nuovi materiali all’utilizzo delle luci, la contaminazione con la visual art, l’illusionismo, tutti gli effetti speciali vanno bene – non siamo contrari all’intreccio di più arti! -, l’assenza di trama non disturba, si può godere dei singoli quadri che l’ex danzatore dei Momix, Anthony Heinl, oggi direttore artistico della sua compagnia, coreografo, danzatore, scenografo e costumista, concepisce per stupire e trascinare lo spettatore in un altro mondo.

La multidisciplinarità però non deve essere fine a se stessa. Dietro ci devono essere sostanza e pensiero che sono deragliate in più di qualche momento. Otto danzatori. Quattro donne. Quattro uomini. Corpi atletici che si rivelano soprattutto nei pezzi finali quando ballano acrobaticamente su un muro/tappeto gonfiabile, perché all’inizio le silhouette delle loro figure sono ingabbiate in luci, palloni, onde sabbiate fatte con le luci… Corpi che diventano evanescenti come ombre.

Su questo non abbiamo da eccepire. La danza non ci deve dare informazioni. Deve emozionare. Deve essere viva. I pezzi iniziali infatti sono fragranti, ti fanno scoprire che hai l’acquolina in bocca e vorresti assaggiare e gustarne di più. Heinl ti aggancia con le sue invenzioni luminose della città elettrica, mentre vengono sparati in successione Minnie Riperton, gli Atoms for Peace, i Led Zeppelin, i due David, Bowie e Byrne, Tom Petty e molti altri in una scelta di brani che abbiamo apprezzato.

Firefly (4) (1024x768)Tre fiori, almeno a noi così sono sembrati, hanno aperto la serata comparendo e scomparendo come in un gioco di magia. La luce veniva usata con tempi più blandi alla Parsons di Caught. Dai fiori ai palloncini che fluttuano, galleggiando nel nero del fondale… e poi ecco un pallone trasparente, con della sabbia dentro, da cui esce scivola si tuffa dentro un danzatore.
I giochi di prestigio fatti da quattro ballerini con le luci rosse solleticano curiosità e appagano lo stupore e la coreografia con le ombre colorate che si triplica, fa venire alla mente delicati tramonti cittadini con le nuvole in movimento.

L’ironia, la leggerezza di un Ezralow, ma anche dei Momix la si ritrova tutta. Spezzettata, ma sempre godibile. Ironico e frizzante il passo a due, poi a quattro e a sei con le corde fluo. Narrativamente debole la scenetta dei pupazzi di neve presi a cazzotti dai palloncini. Cui prodest?
Balzi rimbalzi rotolamenti di yeti cittadini dal pelo lungo, che si avvinghiano giocosamente, ricordano le evoluzioni sui tappeti elastici dei vari circhi e spassosa e originale l’ultima coreografia, su questo alto materassino, che prima degli applausi, sprofonda abbracciando in un sonno ristoratore i nostri magnifici otto, mentre vengono tinteggiati ora da luci calde ora metalliche. Anche nel pezzo dedicato agli applausi il vocabolario tersicoreo, come in quello precedente, ben si amalgama con quello più atletico, creando un numero fresco e spiritoso.

Questo discorso andrebbe sviluppato in maniera più omogenea e le scenette, se c’è necessità e voglia di farle, andrebbero strutturate e pensate meglio.

Un lavoro piacevole nel complesso, un po’ discontinuo nel risultato, ma che ha incontrato, e giustamente, i favori del pubblico.

[divider]

Coreografie e regia – Anthony Heinl

Assistente alle coreografie – Nadessja Casavecchia

Disegno luci – Adriano Pisi

Direzione tecnica e Realizzazione Luci – Mimmo L’Abbate

Dance Captain – Chiara Morciano

Cast Danzatori – Anthony Heinl, Nadessja Casavecchia, Chiara Morciano, Roberto Tallarigo, Chiara Verdecchia, Davide Colletti, Carim di Castro, Eleonora Saba.

Tags: anthony heinl electricity teatro stabile sloveno

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